Progetto iris
Il 9 Novembre 2025 la nostra Associazione in collaborazione con Sinapsi e il patrocinio del Comune di Cernusco Lombardone ha organizzato la manifestazione Una iris per non dimenticare ideata da Cristina Mostosi con la sua associazione Le iris di Trebecco per non dimenticare il femminicio della sorella e tutte le donne vittime di violenza.
Dopo i saluti dei rappresentanti delle due associazioni e del Comune, nei pressi della Biblioteca comunale è stata predisposta un’aiuola di iris, fiore che rappresenta la forza, la bellezza e la speranza. L’installazione sarà permanente e stimolerà un momenti di riflessione.
Al termine della piantumazione dei fiori nell’aiuola, la manifestazione è proseguita all’interno della scuola primaria G. Rodari dove è stato proiettato un filmato, sono state lette poesie e stimolato riflessioni sul tema della violenza sulle donne.
In chiusura sono stati regalati a Cristina Mostosi per la Biblioteca della sua associazione due acquarelli con soggetto il fiore iris realizzate da due volontarie di Cernusco Lombardone.
Sono state lette le poesie:
- TROVERO’ LA LIBERTA’ di Wadia Samadi
- IL DIRITTO DI GRIDARE di Nadia Herawi Anjuman
troverò la libertà
Mi sveglio ogni mattina progettando la mia fuga
Ma che dire dei miei figli?
Chi mi crederà?
Chi mi darà una casa?
Passano gli anni e sto ancora aspettando
Quando finirà questo?
Il mio trucco non copre la mia faccia ammaccata
Il mio sorriso non nasconde il mio viso smunto
Eppure nessuno viene in aiuto
Dicono: andrà meglio
Dicono: non parlarne
Dicono: questo era il tuo destino
Dicono: una donna deve tollerare
Non arieggiare i panni sporchi, dicono.
Quando finirà questo?
Ancora una volta, trascina il mio corpo sul pavimento
Mi soffoca e lo prego di non uccidermi
Ancora una volta, pretende il mio silenzio
Ancora una volta, mi dice che non merito di vivere
Ne ho avuto abbastanza
non starò zitta
io vivrò
troverò la libertà.
Questo finirà oggi.
Wadia Samadi
il diritto di gridare
Non ho voglia di aprire la bocca
di che cosa devo parlare?
che voglia o no, sono un’emarginata
come posso parlare del miele
se porto il veleno in gola?
cosa devo piangere, cosa ridere,
cosa morire, cosa vivere?
io, in un angolo della prigione
lutto e rimpianto
io, nata invano
con tutto l’amore in bocca.
Lo so, mio cuore,
c’è stata la primavera e tempi di gioia
con le ali spezzate non posso volare
da tempo sto in silenzio,
ma le canzoni non ho dimenticato
anche se il cuore
non può che parlare del lutto
nella speranza
di spezzare la gabbia, un giorno
libera da umiliazioni ed ebbra di canti
non sono il fragile pioppo
che trema nell’aria
sono una figlia afgana,
con il diritto di urlare.
















